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Nuoto, Vittorio Abete terzo all’Idroscalo nei 5 km open water

Ottimo terzo posto per Vittorio Abete (Polisportiva Milanese) al 2o Meeting nazionale Finp open water disputato sulla distanza dei 5 km domenica 26 giugno all’Idroscalo di Milano.

Il successo è andato al ligure Fulvio D’Ippolito che, con una gara condotta sempre al comando anche grazie al ritmo imposto da alcune atlete Fin che stavano disputando il Trofeo delle Regioni, ha preceduto di oltre sei minuti il laziale Gianluca Cacciamano e di circa undici il nostro Vittorio Abete (foto Finp).

Oltre a un significativo pubblico, erano presenti il vicepresidente Finp (Federazione italiana nuoto paralimpico) Roberto Melissano, il delegato regionale Massimiliano Tosin e il tecnico nazionale Federica Fornasiero.

La manifestazione, organizzata dalla Geas Nuoto, si è svolta all’interno del Trofeo delle Regioni Fin (Federazione italiana nuoto).

Classifica (unica, non divisa per classe sportiva, come previsto anche dal regolamento internazionale)
1° Fulvio D’Ippolito (Pianeta Sport Carasco), cat. S9: 1h09’35,8″
2° Gianluca Cacciamano (Santa Lucia Sport Roma), S10: 1h15’37”
Vittorio Abete (Polisportiva Milanese), S10: 1h20’35,5″
4° Alessandro Ferrato (Aspea Padova), S10: 1h23’21,4″
5° Enrico Giacomin (Aspea Padova), S7: 1h35’05,4″
6° Andrea Baldisserri (Villaggio del Fanciullo Bologna), S7: 1h36’10,0″
Salvatore Cimmino (Circolo Canottieri Aniene), S9: ritirato per crampi

Notizia tratta dal sito del Cip nazionale (24 giugno, 27 giugno)

http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Sport/Zoom/info1412892047.html

Due ori e due argenti: l’Italia della canoa-kayak paralimpica fa man bassa ai Mondiali di Canada

Grande prestazione degli azzurri, 4 volte sul podio ai loro primi Mondiali, in Canada. Il ricordo indelebile della vittoria, il timore degli avversari, l’imprevisto del cambio di canoa, l’ubriacatura con l’ottima birra del posto, per festeggiare: parla Ciro Ardito, neo campione del mondo sui 200mt K1

una gara di K2E’ salita ben 4 volte sul podio, la Nazionale paralimpica di Canoa-Kayak, in spedizione ai suoi primi Mondiali, nell’incantevole natura canadese! Ciascuno dei 6 atleti che erano in gara torna con una medaglia al collo, e meglio di così, davvero, non poteva andare. Oro per Ciro Ardito nel K1 200 mt uomini e per Andrea Biagi e Anna Pani nel K2 misto 200 mt, argento per Giovanna Chiriu nel K1 200mt donne e per il tandem Benedetto Nucatola e Sandra Truccolo nel W2.  Gran bella soddisfazione, dunque, quella raccolta dal team azzurro paralimpico che ha preso parte ai Mondiali di Canoa Kayak in Nuova Scozia, Canada, dal 12 al 16 agosto scorso.

C’erano condizioni climatiche ottimali: sole caldo, acque calme. E una folla di spettatori da far impallidire anche un campione avvezzo alle grandi occasioni: 10.000 sugli spalti, dal vivo, e circa 30 milioni di spettatori da casa, in 36 Paesi, grazie alle riprese televisive che hanno coperto l’evento.

Dunque le prodezze dei nostri canoisti disabili hanno avuto il massimo risalto, fianco a fianco della delegazione olimpica, di cui facevano integralmente parte. Abbiamo raccolto il commento di Ciro Ardito, milanese, classe ’70, della Pol. Milanese 1979 Sport Disabili: “E’ un ricordo indelebile: la sensazione di non avere nessun avversario alle spalle, appena tagli il traguardo, poi l’inno che suona, mentre la bandiera sale in alto – dice Ciro Ardito, ancora commosso, forse incredulo, di ritorno dal Canada -. Correvo in 8^ corsia, li avevo tutti di lato, gli avversari: forse un bene, perché non mi sono distratto, avendo un lato libero”. Sì, perché se ti distrai, dice Ciro, sei finito, perdi frazioni di secondo importantissime, la prima regola è non guardare mai gli avversari. Gli avversari, appunto: “Prima del via la tensione era altissima, sai che ti giochi tutto in 50 secondi di gara. Su tutti temevo gli Stati Uniti, poi, invece, si è fatto sotto il brasiliano, cui non avrei dato una lira, tanto era tozzo, grosso, con un fisico non ben definito. E’ stato lui a darmi filo da torcere, anche perchè amputato sotto il ginocchio, cosa che gli dava maggiore spinta ed equilibrio, rispetto a  me che sono amputato  sopra il ginocchio”. Un ricordo indelebile, alla fine, è quello che conserva Ciro, che ha dimenticato presto un inconveniente non da poco: “La canoa: non abbiamo gareggiato con le nostre personali, portate appositamente da Milano e su cui ci siamo allenati in vista di questi Mondiali. All’ultimo, ci hanno detto che avremmo usato una canoa locale, uguale per tutti. Questo ci ha spiazzati, ci sono voluti 5-6 giorni di adattamento alla nuova imbarcazione, per prenderci confidenza”. Alla fine però, come si suol dire, tutto è bene quel che finisce bene: “la sera della vittoria eravamo tutti ubriachi, di birra canadese, una birra strepitosa”. Buona, anzi indimenticabile: lo stesso sapore che deve avere un oro mondiale.

(26 agosto 2009)

 

http://www.canoeicf.com/icf/Aboutoursport/Paracanoe.html

Paracanoe gives opportunities for paddlers with physical and intellectual disabilities to participate and compete at club, national and international level. Working on the development of the sport for over four years, the Canoeing For All Committee, has improved and expanded the sport manifold and we see more and more athletes competing and enjoying Paracanoe around the world.
Paracanoe at the World Championships

In the 2009 ICF Canoe Sprint World Championships in Halifax, Canada, Paracanoe events were received with overwhelming support from the crowd. Races included the Women’s and Men’s 200m for athletes in the Legs Trunks and Arms category, the K2 200m for athletes in the Trunks and Arms or Arms only categories, and the C2 200m for athletes in any category.

The goals of the Paracanoe programme are mainly of becoming an official sport in the 2016 Paralympics. In order to achieve this, the main challenge has been to increase participation at the Canoe Sprint World Championships to 24 nations from three continents. This has been smashed with entries for the 2010 ICF Canoe Sprint World Championships from 63 athletes from 28 National Federations from all five continents.

Canoeing For All

Chair of the ICF’s Canoeing For All Committee, John Edwards spoke after the 2009 event; “I am very pleased with the competition. I think it is sometimes difficult for those of us who are able-bodied to fully understand the impact of this event on paddlers with a disability. They are frequently treated as ‘second class’ citizens. The ICF’s programme as exemplified by this World Championship competition is aimed at removing this attitude and respecting all paddlers as equal.”

About the athletes, John Edwards said they “… were all very inspiring. They all treat our sport very seriously and are a great addition to our World Championship programme. Their collective spirit was very positive and they all look forward to the future and more events.”

He goes on “…the paddlers with a disability taught all of us a valuable lesson: Canoe sport, like all sport in the past, has always focused on the outward presentation of success and physical beauty and perfection. However, the Paracanoe athletes have taught all of us a more important message of sport. What we truly celebrate in our World Championships is the human spirit and its desire for improvement. The body is but the outward container of the human spirit which far excels what can be seen by the eye. The spirit of the Paracanoe athletes in overcoming their personal challenges is an example to us all.”

Ciro Ardito (ITA) and Robert Brown (USA) congratulate each other post-race

Ciro Ardito (ITA) winning the Men's 200m

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