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POLISPORTIVA MILANESE 1979 SPORT DISABILI O.N.L.U.S.
Iscritta a registro Regionale del Volontariato foglio 265 nunero progressivo 1056 Sezione Cultura

Presentazione dell’Associazione

Negli ultimi anni, la diffusione della pratica sportiva nelle persone disabili ha subito grandi cambiamenti ampliando i propri spazi d’intervento, le finalità e, soprattutto, i concetti fondamentali sui quali si basa l’azione delle associazioni sportive impegnate.

La Polisportiva Milanese è sicuramente una delle prime nate in Italia e rappresenta un importante riferimento per il C.I.P.  Comitato Italiano Paralimpico; dal 1979 promuove lo sport per i disabili e, in oltre vent’anni d’attività, ha sempre risposto con entusiasmo al numero crescente dei disabili che desiderano praticare dello sport, attivandosi nella ricerca degli spazi, dei tecnici e dei volontari necessari allo sviluppo delle singole discipline.

Ai disabili, fino ad allora parte passiva di una società civile  in piena evoluzione, si sono così prospettate ampie possibilità tali da consentire ad ognuno la libertà di scegliere la disciplina più confacente alle proprie necessità fisiche ed aspirazioni intellettuali.

Da quel giorno, l’Associazione Polisportiva Milanese ha compiuto grandi passi fino a giungere alla struttura attuale.

L’attività  è praticata da Settembre a Luglio, in un percorso costituito da precisi impegni settimanali. Un cammino che guida il disabile al primo approccio con lo sport, per giungere poi all’autentica pratica sportiva scegliendo fra più discipline quali: il Nuoto, Sci alpino e nordico, Atletica leggera, Tiro con l’arco, Canoa, Canottaggio, Tennis Tavolo, Scherma., Tiro a Segno, l’Handybike Promuove, in armonia con altre associazioni, la conoscenza e la pratica di altre discipline e attività per il tempo libero; tutto ciò in sintonia di un progetto specifico; un programma, che  mirato sulla singola persona, trasforma il soggetto in atleta. Comunque, pur avendo connotati sportivi, non si sono volutamente mai esasperati gli aspetti agonistici, sviluppando invece all’interno degli aspetti terapeutici, ludico, ricreativi, la funzione sociale dello sport.

Favorire l’aggregazione sociale, abituare il disabile al confronto con se stesso e con gli altri nella continua ricerca del proprio limite, preparare i partecipanti al superamento dei disagi materiali e psicologici. Nella persona disabile è cresciuta la consapevolezza d’appartenere con pieno diritto alla società e di poter contribuire al suo sviluppo con le proprie risorse fisiche, intellettuali e morali.

Sul Piano prettamente sportivo, i risultati ottenuti possono essere considerati di altissimo livello, per alcuni atleti addirittura “fantastici”.

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